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https://vimeo.com/411465235

Ritrovare la luce.

La scansione delle immagini di Alice Belcredi

appartiene a una interiore rilettura della natura, della

realtà continente, di un pianeta che lentamente si

Sregola soffocato dall’incessante e incombente

avanzata del “mondo di plastica”.

Una ricerca, la sua, che travalica questo nostro

tempo per entrare nello spazio, di una personalissima

stagione creativa, per trasmettere il clima di una

scrittura che unisce performance, disegno,  fotografia,

installazione in una sorta di continua e intensa

denuncia sociale.

Vi è all’interno dell’esperienza  la

volontà di “vedere un mondo più bello”, di comunicare

sensazioni purissime e ritrovare la luce in fondo al

tunnel degli ecosistemi inquinati ed inquinanti, di

tradurre la rappresentazione in un racconto,

sottilmente poetico, caratterizzato da un singolare e

simbolico cavallo di plastica, composto da 3000 cd,

che ha attraversato la storia per raggiungere una

voluta e cercata libertà.

E, scrive Francesca Persano, “ Più soggetti-persone,

Fiori, città, prati, montagne, strade – convivono in una

sola immagine, verosimile, ma surreale”.

Un’immagine che nella performance-installazione

“AliMenta” ideata per il progetto #Fuoriclasse curato

Da Daniele Galliano, ospitato dalla Conserveria

Pastis, costituisce l’essenza di un’azione dove un

“campo di menta invade l’asfalto ridando un fresco

profumo di verde”.

La natura riprende cosi il sopravvento, il grigio del

Marciapiede si rianima e l’umanità ritrova luoghi,

Spazi ed atmosfere che sembravano sconfitte,

abbandonate, sacrificate al cemento.

Il profumo proviene da un campo di piante di Mentha

Piperita, situato nel comune di Pancalieri,

tra Torino e Cuneo. Utilizzando un alambicco, le

piantine sono state trasformate in olio essenziale.

Durante la performance la polvere verde di

prodotto organico, che ricrea la forma del campo ordinatamente sparsa attorno al barile

di acciaio Inox contente 30 litri di olio essenziale di menta è stata posizionata

al suolo per essere calpestata e portata, come “orme verdi”,

all’esterno della galleria “ per inquinare il suolo grigio della città”.

Azione, immagine, intuizione concettuale, si fondono

nel discorso che esprime una profonda ricerca

espressiva ed esistente.

Angelo Mistrangelo