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La notte e il lupo ti saranno amici. Se l’attrazione è troppo forte e non soddisfatta dall’unione,  puo’ portare all’odio. Per questo, forse solo per questo, fa che i tuoi occhi si posino sempre in cio’ che è possibile, in cio’ che diventerai. Niente ti è estraneo e niente tu gia’ non sei. Solo : meravigliati! E ricorda :”Ah…d’ora innanzi tutti i miei pensieri saranno di sangue, o saranno deserto!  “Che cos’è il male? Il male è l’appagamento non reale dei desideri. Se questo è il male, due sono le vie: realmente appagare il desiderio o non desiderare affatto.  C’è una strada, amico, che sia tra l’ossessione del desiderio e il letargo del rinunciante? Dove possono le smisurate passioni spegnersi senza gemere di nostalgia, o senza ruggire di voluttà ? Quale scoglio è più fermo e inflessibile, e allo stesso tempo dolce e levigato come un’onda del deserto dipinta dal vento, ma fatta di millenaria e corrosa roccia, quale barriera spezza e disperde e accoglie in se’ il grido di colui che s’è perso nel molteplice e nell’ illusione del dolore? Come un’ aquila nel cuore della tempesta, come un bambino tra gli sconosciuti, come una formica nelle mani di un bambino. C’è un segno in ogni cosa, amico mio, ma noi non dobbiamo vedere e seguire sempre e tutto quello che il fato per gioco e per prova ci fa scintillare davanti, anche solo per un istante, nello spazio dei giorni: ma c’è un giorno, o due, o mille in una vita, che sono per l’uomo il suo balsamo, il suo sole, la sua gloria e la sua felicita’ senza alcun passato, priva d’ogni futuro, nuda nell’attimo. Quegli attimi sono il cuore dei giorni e il sale dell’esistenza. E che in quei giorni l’uomo guardi e comprenda, e sopratutto senta, con tutto se stesso, pulsare dentro di se la pace delle stelle, e il calore della terra. E così coscienza non c’è data per ricordare e soffrire solamente ma anche per sapere e credere che in noi la felicita’ sia possibile: e che sia esattamente possibile nell’amore. Dato e in quello ricevuto che sia tra uomo e donna ,o tra uomo e fiume, o tra montagna e albero. La’ dove gli esseri possono parlarsi ,guardarsi e abbracciarsi, lì la morte e il dolore sono sconfitti; poichè sia la morte che il dolore nutrono se stessi di assenza, lontananza, solitudine. Eppure anche queste tre sorelle vanno vissute; ma tutto è duplice e va’ compreso: così una valle di lacrime puo’ esser la piu’ fertile delle pianure o una foresta rigogliosa esser cresciuta sui cadaveri abbandonati in guerra ingiusta. Tutto dipende dal cuore o dal tempo degli eventi: se l’assenza è giusta è la fine del bisogno, della confusione, della superbia. Se l’assenza è giusta è assenza da se’. Lontananza e solitudine servono la causa dell’assenza: ecco, a volte l’uomo deve andar via per tornare dentro. La coscienza c’è data affinchè alcuni tra noi scegliessero di nutrirla, e colmarla, al fine un giorno di sacrificarla; senza soffrirne la morte, ma salutarla fermamente e con amore, ma senza dolore,  come fanno due nomadi che si lasciano lungo il cammino: sicuri di rivedersi, prima o poi e trasformati. Ci rimane la notte e il giorno, amico, lo stupore dell’alba, la distesa passione del tramonto. Io sono con te nell’acqua del fiume, io sono con te se ascolti il vento che scorre tra gli alberi, se ti fermi e t’incanti ad ogni angolo di mondo, io sarò li.  Se sai questo, se con tutto il cuore lo credi, saprai anche che il serpente e lo scorpione non ti uccideranno mai, che la tempesta e il terremoto non ti inghiottiranno e che la notte e il lupo ti saranno amici. Potevamo non essere. Siamo. Solo per questo potremmo già morire senza soffrire. E proprio perchè la paura non vincerà, noi in realtà non moriremo mai.